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APRÈS LA CLASSE: volando via, si va…

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Di certo non sono emergenti ma noi di M.I.E. ci tenevamo tantissimo ad averli tra le nostre righe.
Da sempre la musica degli APRÈS LA CLASSE mi traghetta in un altrove multietnico, di colori sempre a pastello, poco definiti come di chi non ha la presunzione di insegnare ma solo di lasciar correre l’immaginazione. Corre l’immaginazione e in questo nuovo disco dal titolo “Circo Manicomio” mi lascio trasportare dalla bellissima “Alma latina” che corre indisturbata, non solo in quel brano, ma in ogni istante della loro forma canzone.
Oggi su M.I.E. parliamo di questo nuovo singolo “VOLIAMO VIA” con il bellissimo video tratto dal documentario di Daniele Pignatelli che ha girato in Honduras nella comunità di Sambo Creec.
Anima latina ovunque, per quanto tra Spagna, Portogallo, Cuba e inni buoni per la rivoluzione dello spirito prima ancora che della bandiera ci sia sempre l’impronta riconoscibile di chi vive il mondo sulle terre di confine, in continuo movimento. Contaminazione è l’unica parola d’ordine per gli APRÈS LA CLASSE. Fermo Combass e gli rapisco qualche segreto…

L’intervista agli APRÈS LA CLASSE

Partiamo da questo bellissimo video. Com’è stato realizzato e soprattutto dove? Qualche partecipazione importante?
Il connubio tra musica ed immagini è fondamentale per noi, abbiamo scelto un regista forte proprio in questo aspetto, daniele pignatelli lavora sugli storyboard e sulle immagini entrando totalmente nel mood del brano ragionando su ogni singola frase del testo, poi la comunità di sambo creck in Honduras ci ha regalato immagini da sogno…
“Voliamo via” ha questa natura bi-lingue. Come mai questa scelta che tra l’altro è pane quotidiano per gli Après La Classe? Ma più che altro sono curioso di sapere: come scegliete la lingua con cui scrivere e cantare un brano o una parte di questo?
Ora possiamo utilizzare 4 lingue, l’italiano, lo spagnolo, il francese ed il dialetto salentino, scegliamo in base alle metriche da tirare fuori, con dialetto ci andiamo giù pesanti, col francese possiamo essere eleganti o incazzati, con lo spagnolo più internazionali e l’italiano….va bo quello è normale inserirlo!:-)
E poi sottolineiamo la festa. del percussionista Leo di Angilla. Che incontro è stato? E perché poi proprio su questo brano?
Leo è una grande uomo e musicista, su “circo manicomio” non volevamo utilizzare nessun loop o campione messo a tempo su sequenzer, tutto il disco è suonato dall’inizio alla fine senza alcun taglio o correzione sulle tracce, le percussioni sono fondamentali per il sound latino che abbiamo in testa.
A questo punto, se l’appetito vien mangiando e visto che alla radice il vostro mondo non è poi così distante, anzi, con Jovanotti non si sono aperte possibili collaborazioni?
Mai dire mai..l’importante è emozionare e non dar vita a collaborazioni forzate..

La scena “Indie” secondo APRÈS LA CLASSE.

Di sicuro l’Italia è una “scatola” in cui non vi si può chiudere. Di sicuro pensando al nostro bel paese ha davvero senso usare l’espressione Après La Classe. Il vostro punto di vista sulla scena indie italiana?
Bisogna essere pronti al cambiamento, anche nel nostro mondo musicale, la musica racconta epoche e stati d’animo, la scena indie sta raccontando lo stato d’animo dei ragazzi di questi anni, le loro gioie ed i loro disagi.
Perché secondo voi sono passati più di 20 anni e la vostra musica corre ancora di grande salute sui palchi italiani e non solo? Qual è la ricetta insomma?
Non dipendere da logiche discografiche a volte ti permette di investire su qualcosa di più “reale” come la musica dal vivo, se siamo ancora quì è grazie alla gente che ci reputa in qualche modo capaci di emozionare attraverso uno spettacolo live carico di adrenalina e contenuto, il pubblico non ti abbandona da un giorno all’altro, i media spesso lo fanno.
Dal Salento a Porto Seguro. Dopo tutti questi anni la strada degli Après La Classe è ormai segnata geograficamente oppure ci sono nuove “parti del mondo” ancora da visitare?
Viaggiamo in continuazione alla ricerca di emozioni, sensazioni, punti di vista differenti, luoghi suggestivi…tra qualche mese partiremo da capo, sempre america latina, e poi altro disco….. grazie di cuore!
Paolo Tocco

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