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Beppe Dettori: il suono anni ’90 di un cantautore

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E di nuovo ci troviamo a parlare di veterani della scena pop italiana. Ma di quel pop d’autore tinto anche di una voce

la redazione di MIE

che a suo modo ha segnato le pagine di storia.
Parliamo di Beppe Dettori, grande voce che ricordiamo al seguito dei Tazenda ma non solo… i cartoni animati sono stai un passaggio che anche i più piccoli dovrebbero ricordare.
E torna in scena un disco che conosciamo solo oggi visto che ha trovato la pubblicazione soltanto 20 anni dopo. Si intitola “@90” ed è stata una produzione portata avanti a quattro mani con Giorgio Corso.
Assolutamente affascinante sapere che questo disco è rimasto come ibernato per tutto questo tempo e che oggi, dai canali digitali a quelli tradizionali, abbiamo modo di riascoltare qualcosa che non ha subito modifiche o restaurazioni tecniche, ma che davvero suona così com’è stato concepito allora.
Una fotografia che ha tanto di quello stile che oggi, nonostante le macchine esoteriche a buon mercato, non è per niente scontato… anzi.

Beppe Dettori live con Eros Ramazzoti (Monica Hill ai cori).

 

L’intervista a Beppe Dettori.

In questo magazine non parliamo solo di musica emergente. Ed ecco il caso in cui ospitiamo con grande piacere un maestro del pop italiano e non solo. Ecco: partiamo dal chiederti cosa significa per te la parola POP?
Grazie per il maestro. Significa per me, contenitore di musica leggera che comprende, canzone d’autore, rock, funky, soul, R&B, rap e trap, ecc… tutto ciò che è popolare, quindi manistream.

Un disco antico di quasi 20 anni… secondo te, come mai sembra così tremendamente attuale e figlio dei giorni nostri?
Non saprei risponderti esaustivamente, ma è la cosa che ci ha spinto a pubblicarlo dopo vent’anni, così come era stato concepito e registrato.

La playlist di Novembre targata MIE.

Ci incuriosisce davvero sapere come mai non ci avete più messo le mani per tutto questo tempo… lo so, una domanda scontata, ma non possiamo esimerci dal farla…
Ogni volta che provavo a “piazzare” uno dei brani, di @90, ad altri interpreti e amici colleghi, succedeva “qualcosa” che faceva, pur destando molto interesse e consensi positivi per i brani sottoposti, rinunciare al rivedere o riregistrare qualunque di questi. Perciò rinunciammo e lasciammo riposare il materiale in un “cassetto”.

Tu e Giorgio Secco nel frattempo… le vostre strade si sono riunite solo ora oppure in questo tempo hanno avuto altri punti di contatto?
No purtroppo, viviamo, io in sardegna, a sassari e Giorgio a Milano e per logistica ci è difficile vederci e confrontarci. C’è intenzione però in futuro di collaborare ancora per alcuni progetti nuovi. In realtà questa estate abbiamo suonato assieme, nel concerto di Eros Ramazzotti (Giorgio è in tour con lui), dove abbiamo duettato, io e Eros, cantando “Domo Mia”, brano che Eros ci produsse e duettò con noi nel 2007 nel progetto Tazenda.
Dopo 12 anni siamo riusciti a cantarlo assieme in un live dedicandolo alla memoria di Andrea Parodi, primo leader storico dei Tazenda, appunto!

“@90” è un titolo strano se mi permetti… cosa significa di preciso?
Volevamo dare un impronta attuale, un clichet riconoscibile del periodo storico che stiamo vivendo, pur classificando ed evidenziando il progetto cresciuto in quegli anni.

Al di la dei motivi che regnano dietro un omaggio, che altro tipo di ragioni ci sono dietro la cover di Ivan Graziani?
Pura bellezza artistica e giustizia per la grandezza di Ivan Graziani.

L’amore… ma anche il cambiamento, quasi una lotta per sfuggire all’omologazione. Anche questi sono temi attualissimi, nonostante siano passati 20 anni…
Ahimè! Questo è atroce che dopo vent’anni non sia cambiato niente a livello di contenuti e di evoluzione musicale. Perciò ci siamo convinti a pubblicarlo. Per constatare questa sorta di incantesimo o immobilismo artistico.

 

“@90” su Spotify

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