Canta il gallo dei GTO
E il gallo in copertina sta quasi a rappresentare l’andamento goffo e tentennante di un’italietta alla deriva, o almeno questo è quello che mi ha ispirato il pennuto che campeggia in primo piano. Metafore a parte, il quinto disco dei GTO, uscito nel 2013 per Music Force, festeggia anche i loro vent’anni di attività.
Nati nel 1993 nei pressi di Perugia, i GTO riescono subito a farsi notare dal pubblico, portando in giro per l’Italia e anche all’estero un sound originale e personalissimo, che qualcuno definisce Folk’n’roll. La definizione mi sembra solo a tratti azzeccata e rischia di essere limitativa: ascoltando Little Italy ho trovato sì tracce di folk, ma anche molto di più, passando per lo ska e per un miscuglio geniale di tanta altra roba che è inutile stare qui ad elencare, il disco va ascoltato, punto.
I GTO non sono più dei ragazzini e si capisce dal sound maturo e definito delle undici tracce che compongono il disco, tutte da ascoltare e da ballare, spinte da dietro da un’energia incredibile, che ha il sapore dei viaggi, dei tour in giro per l’Europa, delle esperienze di una vita passata sul palco. Questo il bagaglio dei GTO, un bagaglio invidiabile e preziosissimo, che fa dei cinque componenti (Stefano Bucci alla voce; Luigi Bastianoni alla fisarmonica, chitarra e voce; Alessandro Bucci alla batteria; Piero Passeri al basso; Romano Novelli a chitarra e voce) dei veri e propri menestrelli di un’Italia che cambia e che, incredibilmente, resta sempre uguale nelle sue contraddizioni e incertezze.
E Little Italy è proprio questo: un disco frutto dell’incertezza dei tempi, un disco ironico, dai toni disillusi e anche un po’ caustico; grande rilevanza è stata data ai testi, parte integrante e irrinunciabile di un lavoro attentamente cesellato e magistralmente eseguito.
Vi consiglio di cercarli su internet e di ascoltare le loro canzoni, sono bravi e molto poco presuntuosi!!