CARMINE TUNDO: confessioni psichedeliche.
Si intitola “Nocturnae Larvae Volume Uno” il progetto personale di CARMINE TUNDO, voce de La Municipàl.
Un disco rilasciato solo sui canali digitali a cui non fa seguito alcun tipo di tour o attività promozionali di grossa evidenza. Un disco intimo, personale, notturno.
Un lavoro per far di conto con se stessi, fantasmi, ombre e luci nascoste. Sono canzoni come confessioni. Un bellissimo lavoro psichedelico, digitale e acido che conferma il genio artistico di CARMINE TUNDO.
L’intervista a Carmine Tundo
Innanzitutto partirei dal titolo di questo disco. “Nocturnae Larvae Volume 1”. Cosa significa di preciso?
Il titolo sta per animali notturni, in un gioco di parole che mi porto dietro da parecchio tempo.
Quanta notte c’è dentro questa scrittura?
Mai troppa, non vedo l’ora di pubblicare i prossimi volumi, dove mi sto spingendo ancora più avanti.
Ma è un disco di evasione o di masochistica voglia di fermarsi con i suoi fantasmi? Un disco quindi per esorcizzare qualcosa?
È una raccolta di quelli che sono stati i miemi incubi sin da piccolo, ogni traccia che componevo è come n capitolo che si chiudeva, affrontare i propri fantasmi a volte te li fa sentire vicini, e quindi smetti di avere paura e cominci a sentirti a tuo agio in silenzio assordante.
Quindi il vero Carmine Tundo chi è? Chi confeziona il l’indie-pop o quello che si sfoga senza badare minimamente alle forme e agli scopi?
Amo la musica a 360 gradi, ogni mio progetto, come anche “La municipàl ” o “Nu shu” rappresenta un lato del mio caattere, dalla parte più romantica de la municipàl a quella più animale di nu shu fino alla parte più oscura in questo disco, sono solo suoni differenti della stessa lingua, la mia creatività che si esprime attraverso i suoni che immagino, ovviamente vorrei riuscire ad avere lo spazio necerssaro per fare sempre di più sperimentazione sonora, ma amo anche scrivere canzoni concrete, più che altro escono da sole, quindi devo dare importanza ad ogni idea che partorisco, non mi metto barriere di nessun genere.
Ma restando proprio su questo tema che mi sembra assai interessante ed attuale: ma secondo te oggi dovremmo davvero tornare a fare musica pensando soltanto alla musica stessa invece di puntare dritto all’obiettivo mediatico come fosse un’unica ragione per dare senso alla musica stessa? Come dire che senza medianicità non ha senso e non si viene riconosciuti artisti… come la vedi?
Una mia personale riflessione e scelta di vita è stata quella di realizzare ogni suono che mi passava per la testa, che fosse un qualcosa di commerciale o di estremamente sperimentale, poi ovviamente alcuni progetti possono incontrare il gusto di tante persone o di nessuna, ma il musicista secondo me ha l’obbligo di dover realizzare quello che ha in testa, con le proprie regole.quando stai cercando di fare qualcosa per gli altri già stai sbagliando e stai perdendo, devi scrivere sempre per te stesso, non per quello che pensi possano volere gli altri.
Bellissimo il video di “Lychaon”. Ci leggo tentazione, ci leggo maligno, ci vedo la parte peggiore di noi…
Tutti noi abbiamo dei lati del nostro carattere di cui a volte abbiamo anche paura, ma il tempo a nostra disposizione è troppo poco per non approfondire ciò che siamo.
E per chiudere di questa trilogia che ci dici
A volte mi perdo , nelle albe dell’ovest, a giugno…
(cit “a volte tu nella mia testa”)
La redazione di MIE