“Dalla Francia in esclusiva per Mie: Intervista a Dominique Fidanza”
Nel 2005 Dominique si laurea all’Accademia di Belle Arti di Firenze ed inizia a lavorare al suo progetto solista scrivendo canzoni in italiano e in francese e iniziando un piccolo tour in giro per l’Italia.
Nel 2006 partecipa al Talent Show francese Star Academy, nel quale si classifica seconda, il programma le dà la possibilità di duettare con artisti del calibro di Laura Pausini, Chris Isaak e Rihanna. La partecipazione a Star Academy le porta tanta popolarità in Francia, ma Dominique non vuole bruciare le tappe e decide di lavorare ad un album che rispetti completamente i suoi gusti musicali.
Negli anni seguenti continua a coltivare la sua passione per la musica e per la pittura, lavorando al disco e a varie mostre nelle quali espone le sue opere pittoriche e proponendo una serie di concerti acustici in luoghi molto originali.
Nel 2010 esce il suo primo singolo solista “La Place Du Passager”, seguito da “Un Papillon, Une Etoile” e da “Oui Ou Non”. I singoli, accompagnati da altrettanti videoclip, hanno anticipato l’atteso primo album dal titolo “Solipsiste” uscito a Gennaio 2013.
Mie l’ha intervistata per voi!
È finalmente uscito, dopo anni di attesa, il tuo prima album dal titolo “Solipsiste”. Ce ne vuoi parlare?
Solipsiste è un’album intimo, sussurrato, in parte malinconico. Racconta la vita di tutti i giorni, il lavoro, gli amori che iniziano o che finiscono, sogni racchiusi in una valigia.
Il tuo disco ti vede autrice insieme a importanti nomi del panorama musicale francese. Come sono nate queste collaborazioni?
Sono autrice assieme a Kikko De Luca per i testi in italiano, riguardo invece quelli in francese l’incontro con gli artisti è nato dal desideravo di cantare della vera poesia, così il mio mondo si è avvicinato alloro e viceversa, in tutta semplicità.
Come nascono le tue canzoni? Trovi molte differenze tra il francese e l’italiano?
Le mie canzoni nascono davanti a una tazza di thé, difronte a un quadro, a quattro mani…ogni momento è buono per tirar fuori qualcosa. Mastico il Francese e l’italiano alla stessa maniera.
Il tuo disco è uscito solo in formato digitale. Ultimamente sempre più artisti prediligono questa metodologia, abbandonando il supporto fisico. Cosa ne pensi del futuro della musica da questo punto di vista?
Sicuramente si va sempre di più in questa direzione, la musica acquistata (a casa) da internet riflette talmente bene la società di oggi, abbiamo bisogno di avere tutto a portata di mano. Nonostante la scelta di vendere il mio disco sulle piattaforme digitali, continuo ad acquistare gli album al negozietto, adoro sfogliare e odorare la carta, sentire la creazione artistica tra le mani!
A breve comincerà il Festival di Sanremo. Ricordiamo la tua partecipazione con le Lollipop nel 2002. Cosa rappresentò per te e che ricordi ne hai?
Sono anni ormai che non guardo più il Festival di Sanremo anche perché non ho la televisione. La partecipazione nel 2002 fu per me un disastro psicologico spaventoso, non ho un bellissimo ricordo, so che quel palco è come dire la consacrazione per un cantante in Italia, per me quell’anno li non fu così.
Hai mai pensato di riprovare a partecipare al Festival ma da solista?
Oggi a distanza di 11 anni non so se quel palco possa essere per me una consacrazione, sinceramente ambisco ad altro in Italia in quanto cantautrice, ci sono dei bei festival della canzone italiana magari messi meno in evidenza rispetto al Festival di Sanremo ma con altrettanta qualità se non di più!
Nel 2006 hai partecipato a Star Academy in Francia dove, tra glia altri, hai duettato con artisti del calibro di Chris Isaak e Laura Pausini. Com’è stata questa esperienza nella tv francese?
Un periodo sicuramente molto costruttivo a livello musicale, sono poche le televisioni che fanno musica live in Italia per questioni di budget. Per quattro mesi ho avuto la possibilità di esibirmi con una band dal vivo in TV e con artisti internazionali, un bel bagaglio che mi porto dietro.
Com’è la reazione dei francesi nei confronti dei ‘Talent Show’? Vi è lo stesso pregiudizio che, spesso, c’è in Italia?
Credo che in Francia come in Italia questo pregiudizio si è affievolito, la prova sta nel vedere artisti affermati che duettano con nuove proposte usciti da reality.
Seguendo la tua pagina facebook abbiamo constatato un’intensa attività live e il tuo proporre concerti in maniera veramente originali come i tour “Un live dans ton salon” e “et maintenant on va ou?”. Come sono nate queste idee di live?
C’è sempre più la voglia di suonare perché di dischi se ne vendono sempre meno. Le sale da concerto sempre meno disponibili per artisti “emergenti”. Così la storia ci insegna…nel 800′ esistevano i famosi concerti da camera suonati nei salotti dell’alta borghesia, oggi si suona in salotti più ridotti in mezzo a gente comune. Il concetto è semplice, una casa ospitante un pubblico ridotto ad un massimo di 30 persone e via per un bel live. “Et maintenant on va où” è nata dall’idea di fare musica in posti più disparati, in mezzo a la gente in giro per l’Europa e oltre.
Possiamo sperare di poterti vedere live anche in Italia?
Chi lo sa magari sotto casa tua! ; )
Grazie mille per averci concesso il piacere e l’onore di questa intervista. Con la speranza di poterti sentire live anche in Italia ti facciamo un grosso in bocca al lupo!
Grazie mille anche a voi.
Crepi il lupo!
Rossana Triolo