Esclusiva: MIE intervista i kuTso, prossimi protagonisti di Sanremo 2015
I kuTso sono un gioiello irriverente dell’indie nostrano, tra testi scherzosi e provocatori e sonorità da pogarci tutta la notte hanno inserito il loro nome tra le otto proposte che si esibiranno sul palco dell’Ariston per il festival di Sanremo dopo un 2014 carico di emozioni e soddisfazioni impreziosito dal tour negli USA insieme a Caparezza.
Ciao Matteo, Donatello, Luca e Simone (le anime dei kuTso, per l’appunto), come state siete carichi per questa nuova, e con voi sicuramente folle e frenetica, avventura?
Ciao! Stiamo lavorando sodo per fare una performance all’altezza del nostro nome e fare in modo che Sanremo sia un trampolino di lancio verso il successo planetario!
Come avete appreso il lieto annuncio? So che Carlo Conti ha chiesto a tutti voi di restare sintonizzati su Skype poco prima di comunicare gli otto nomi…
Sì, abbiamo ricevuto la sua chiamata tramite Skype ed è stata una liberazione perché venivamo da una settimana veramente insonne.
La rappresentanza “underground”, “indie” che ci sarà grazie a voi tra le nuove proposte, non trova un corrispettivo tra i big sanremesi. Negli ultimi anni però tante band indie come i Perturbazione, i Marta sui Tubi o ancora gli Afterhours, hanno calcato il palco dell’Ariston e hanno espresso magistralmente la loro musica. Voi con quale spirito andrete a Sanremo? La vedete come un’occasione per farvi conoscere o temete che il pubblico sanremese possa non “capirvi”?
Utilizzeremo Sanremo come una importante vetrina per divulgare al pubblico il nostro progetto. Cercheremo di divertirci vivendo quei momenti con leggerezza per quanto sarà possibile.
Parlavamo nell’intro del vostro fantastico 2014, ma sono ormai parecchi anni che girate l’Italia a fare gavetta. Come trovate che sia il nostro panorama musicale attualmente?
Questo momento storico è uno dei più floridi della storia della musica popolare. Ci sono tantissimi progetti come il nostro che nascono dal basso e hanno, grazie ad internet, la possibilità di arrivare ad un vasto pubblico senza particolari sforzi economici, quindi non possiamo che essere contenti di vivere in questo squarcio di millennio
Ritorniamo al festival, il vostro brano “Elisa” sta spopolando in radio e ci farà sicuramente divertire anche a Sanremo. Com’è nato questo pezzo e, soprattutto, i mille travestimenti fantastici con cui il pubblico vi ha sempre conosciuto e che sono presenti anche nel video del brano sanremese ci saranno anche nei giorni della gara?
“Elisa” è nata qualche anno fa ed è un gioco musicale che fa il verso all’eterno divario che separa la donna dall’uomo nei rapporti di coppia: lei romantica e cerebrale; lui superficiale e materialista. Il brano è anche un pretesto per prendere in giro i cliché delle canzoni d’amore, utilizzando termini antiestetici e cacofonici come “petting” e mettendo l’accento sull’aspetto concreto e carnale dell’amore lontano da qualsiasi banale e reiterato aulicismo. Sui travestimenti purtroppo non posso dirti nulla…
Ultima domanda, ce la farà Carlo Conti a pronunciar bene il vostro nome? =)
Chi lo sa… sicuramente più ci si avvicina al festival e più è chiaro quale sia la pronuncia del nostro nome.
Grazie ai kuTso (ho fatto molta attenzione ad usare la preposizione articolata giusta), alla prossima e buona fortuna per il festival!
Alessio Boccali