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"Gimme back my time", l’album d’esordio degli Eeko

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Gli Eeko sono nati a Milano nel 2003 e per anni hanno operato in sordina, come agenti segreti. Poi, dopo 10 anni, riemergono e danno alla luce un album in piena regola, Gimme back my time, distribuito dalla MS records, etichetta indipendente italiana.

La band nasce dal connubio di Ico Di Francesco e Luka Milana e offre un prodotto squisitamente pop, fresco e scapigliato.

Le 9 tracce che compongono il lavoro spaziano tra sonorità che attingono a varie influenze, tutte anglo-americane (questo connubio non si sentiva dalla seconda guerra mondiale, perdonatemi), e che sarebbero la perfetta colonna sonora per un lungo e solitario viaggio in macchina attraverso interminabili e polverose strade californiane.

Il disco è apprezzabile sotto molti punti di vista, soprattutto per le sonorità spensierate che concedono attimi di sollievo dallo stress quotidiano, ma non credo si possa ancora definire un prodotto del tutto maturo. Di certo non è con questo disco che gli Eeko hanno terminato il loro percorso di formazione, ma è sicuramente da qui che dovranno partire per giungere alla loro perfezione.

In scaletta si alternano brani più coinvolgenti (come hey now e to rise) ad altri che non convincono del tutto (40 e the worst train of my life), tutti accomunati da un cantato in inglese che a volte manca di incisività, soprattutto quando cerca di discostarsi da luoghi più poppeggianti, che sono quelli preferiti dalla band.

Molto originali alcuni assoli di chitarra che danno ai brani quel tocco di psichedelia che non fa male a nessuno e che dimostrano le potenzialità ancora sopite di questi ragazzi e di un disco che non esplode, ma che è un’ottima miccia per i prossimi lavori.

Gianluca Zanella
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