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Kaleidoscopio è il nuovo video di Veronica. L’intervista su MIE.

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Salvatore Imperio
di Salvatore Imperio

Kaleidoscopio è il nuovo video di Veronica di Nocera: una storia contemporanea sia per i suoni, sia perché si parla di bullismo.

 

Veronica Di Nocera è una cantautrice nata a Napoli 24 anni fa e vive ad Aversa in provincia di Caserta. Sin dalla tenera età ha mostrato una spiccata predisposizione per la musica iniziando a suonare la chitarra all’età di 10 anni.

Ha, poi, continuato il suo percorso artistico cantando in diverse band emergenti della sua città. In seguito, si è fatta notare per le sue doti di cantautrice partecipando a piccoli concorsi musicali di paese. Nel 2016 ha preso parte a diversi festival canori raggiungendo la semifinale nazionale della 59° edizione del Festival di Castrocaro. 

A giugno del 2017 ha raggiunto la finale nazionale della prima edizione del Premio Mario De Rosa con la straordinaria partecipazione in giuria di Mogol.

Kaleidoscopio, il videoclip ufficiale

 

 

 

L’intervista a Veronica

Ciao Veronica e benvenuta su Musica Italiana Emergente. “Kaleidoscopio” rappresenta il tuo debutto. Come nasce la canzone e chi ha collaborato a questo tuo debutto?

 

Kaleidoscopio è nato dopo un lunghissimo periodo di sperimentazione e di ricerca di un sound che potesse rispecchiare al meglio ciò che volevo esprimere da molto tempo. 

 

Ho prima studiato tanto, in particolare nel 2018 ho frequentato il Master of Music della Luiss Business School che mi ha permesso di comprendere al meglio il panorama musicale e di soffermarmi sia sulle piccole realtà discografiche indipendenti, sia sulle grandi Major. 

 

Nel frattempo, non ho mai smesso di ascoltare musica, penso infatti che un artista emergente debba concentrarsi prima di tutto sulla conoscenza del mercato musicale e provare a interagire con esso senza mettere da parte le proprie esigenze e influenze musicali. Ho provato a concentrarmi su un tipo di musica che in Italia pochissimi artisti hanno già sperimentato: l’elettropop di Billie Eilish e Lorde. 

 

Così, dopo questo periodo di ricerca, ho deciso di chiamare Marco Cangiula, proprietario e produttore di Cantieri Sonori e insieme abbiamo posto le basi di Kaleidoscopio partendo da un semplicissimo giro di tango. 

 

In poche strofe siamo riusciti a riassumere la mia vita e il rapporto con il mio acerrimo nemico, il bullismo. Da bambina e anche in adolescenza ho subito diversi atti di bullismo sia di natura psicologica che fisica: questi traumi mi hanno trasformata in una persona irriconoscibile, spenta, priva di sorriso e con complessi che tutt’ora persistono nella mia mente. Il bullismo è stato un capitolo difficile, di cui non ho mai avuto il coraggio di parlare per non essere ulteriormente “presa in giro” dalle persone che per anni hanno gioito nel vedermi cadere in un baratro sempre più profondo. 

 

La musica mi ha salvata, mi ha dato la chiave per sopprimere tutte quelle sensazioni negative che mi rendevano vulnerabile e insicura. Salire su un palco, guardare negli occhi il pubblico e cantare di sentimenti e di esperienze è stato un esercizio che mi ha permesso di trovare il coraggio di essere me stessa, nonostante i miei difetti e le mie paure. 

 

Nella giornata nazionale contro il bullismo è stata ospite del tour “Inverti” organizzato dalla Regione Campania dove ha presentato in anteprima il videoclip di Kaleidoscopio. Quanto è stato importante avere un supporto istituzionale così importante per questo tuo primo passo verso la musica?

 

Quando ho scritto questo brano sapevo già che avrei tentato l’impossibile pur di farlo ascoltare al maggior numero di persone, in particolare ad adolescenti e bambini che ancora oggi subiscono in silenzio questi atti di violenza ingiustificata. 

 

Dopo numerosi ripensamenti ho deciso di contattare la Regione Campania per esporgli il mio progetto e ho ricevuto una e-mail di risposta dall’Assessore Chiara Marciani, in cui mi parlava della possibilità di presentare Kaleidoscopio durante il tour “Inverti”, iniziativa dedicata alla lotta contro il bullismo e cyber – bullismo. 

 

Il 7 febbraio ho avuto l’onore di mostrare il videoclip ad una classe di alunni di una scuola media di Salerno e ad esponenti del mondo politico della Regione Campania. Ancora oggi ringrazio l’Assessore per avermi dato un’opportunità unica, che mi ha permesso di entrare in contatto con tanti ragazzi che attraverso la mia musica hanno trovato il coraggio di chiedere aiuto. 

“Kaleidoscopio” su Spotify

 

Quali sono le influenze musicali che ti caratterizzano e che influiscono sulla tua idea di canzone?

 

Se dovessi mostrarvi una delle mie Playlist su Spotify vi accorgereste che ascolto una quantità spropositata di generi davvero diversi tra loro. Il bello di aver suonato in numerose band durante il periodo del liceo è che mi ha permesso di entrare in contatto con musica che non avrei mai ascoltato in contesti diversi. Sulla mensola della mia cameretta ho dischi di Eddie Vedder, Michael Jackson, Queen, Taylor Swift, Lady Gaga, Dua Lipa e di tanti altri artisti che non vi elenco perché occuperebbero minimo due pagine di questa intervista. Il genere che ascolto di più in questo periodo è il pop di Billie Eilish, Lorde, Christine and The Queens e Maggie Rogers. 

 

Vorrei consigliare ad alcuni di voi che magari si trovano ancora in alto mare con un progetto musicale, di soffermarvi soprattutto su un genere di musica che vi piace ascoltare quotidianamente. 

 

Quando ho ascoltato Lorde per la prima volta ho capito che anche io avrei voluto suonare un genere di musica che facesse alzare le persone dalle proprie sedie e magari fargli ritrovare la voglia di lottare per raggiungere obiettivi sempre nuovi. 

 

Non importa se un genere è stato già sperimentato perché ciò che avete dentro e che volete esprimere con ogni parte di voi stessi vi darà la chiave per trasformarlo in un sound tutto vostro. 

 

“Kaleidoscopio” è la tua prima pubblicazione ma negli ultimi anni sei stata presente ad alcune manifestazioni. Quali sono state?

 

In questi anni di gavetta ho preso parte a tante manifestazioni e concorsi musicali.

Nel 2016 ho raggiunto la semifinale nazionale della 59° edizione del Festival di Castrocaro e la finale nazionale del Festival di Ghedi. 

 

A giugno del 2017 ho raggiunto la finale nazionale della prima edizione del Premio Mario De Rosa con la straordinaria partecipazione in giuria di Mogol. 

 

Nel frattempo, dal 2015 al 2019, ho aperto sfilate di moda per “Miss Universo”, “Miss Mondo”, “Miss Parco del Cilento” e tanti altri concorsi di bellezza nazionali. Infine, ho avuto il piacere di aprire alcuni concerti di artisti che stimo molto come Andrea Sannino.  

MIE Vol.17, la playlist di Maggio.

 

Parlando di manifestazioni, per te, sono una semplice vetrina o anche un’attestazione di stima verso quello che fai?

 

Io sono nata in un quartiere della periferia Nord di Napoli e cresciuta in provincia di Caserta. La mia strada è da sempre in salita ma ogni giorno mi sveglio e accetto la sfida di portare avanti i miei progetti musicali, spesso circondata da persone che tutt’ora pensano che fare il cantante equivalga a perdere tempo. 

 

Questo è il motivo per il quale non ho mai dato per scontato tutte le opportunità che mi si sono presentate sul percorso nel corso di questi anni di gavetta. Quando partecipo ad una manifestazione non solo ho la possibilità di farmi conoscere da un pubblico che non sarei riuscita a raggiungere in altri modi ma ho anche la possibilità di sentirmi gratificata per ciò che faccio. 

Mi sono esibita durante sagre, feste di piazza, messe, matrimoni, compleanni, concorsi, su grandi e piccoli palchi e anche laddove non vi era un vero e proprio palco ma giusto un microfono. 

 

A chi dedichi “Kaleidoscopio”?

 

Questo brano rappresenta il ritrovo di una voce che avevo perso e che avevo finito per dimenticare a causa del giudizio altrui, ma da quando l’ho ritrovata ho deciso di metterla a disposizione di chi ancora stenta a trovare la propria e che ha bisogno di essere rappresentato con coraggio. 

 

Con il testo di Kaleidoscopio non ho voluto soffermarmi soltanto sulla mia personale esperienza, ma ho voluto dare una visione più ampia rispetto alle difficoltà che ognuno di noi si ritrova ad affrontare ogni giorno. I veri protagonisti di questa canzone sono tutti coloro che inspiegabilmente e quotidianamente vengono spinti giù nel baratro dell’isolamento da una società conformista, dove tutto si dissolve in un silenzio – assenso assordante che non lascia spazio alla diversità. 

 

Stai preparando nuovi singoli per il futuro e se possiamo, quali saranno i temi trattati?

 

Il mio prossimo brano uscirà a breve e parlerà di donne. La violenza sulle donne, il femminicidio, il body shaming, il razzismo e il bullismo sono temi che spesso vengono ignorati in musica e che penso meritino invece maggiore visibilità. 

 

Non posso anticiparvi molto ma aspettatevi una canzone molto forte, ritmata e con un messaggio che spero metterà d’accordo un po’ tutti!

 

Ti ringrazio per la disponibilità e ti auguriamo un grande in bocca al lupo.

 

 

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