Numa: rocker dall’animo istrionico.
E’ da poco uscito “Il Periodo”, ultima fatica del rocker Numa, fiorentino di nascita, classe 1982. Un disco prodotto e composto dallo stesso artista, registrato tra febbraio e luglio 2014 presso gli studi Wave Recording di Fiesole/Caldine (FI) e distribuito da Audioglobe.
Questa la formazione della band con cui l’artista ha inciso il disco:
Andrea Anichini e Giulio Peretti alle chitarre;
Marco Polidori al basso;
Daniele Mannori alla batteria,
tra le più classiche del genere, quindi.
Un power rock di discreta fattura, violento, essenziale, ruvido. Ottimo è l’affiatamento dei singoli componenti, buoni i ritmi dettati dal basso e dalla batteria. Le chitarre sono sempre presenti e in primo piano, con riff semplici ma dannatamente efficaci. Chiari sono i richiami a gruppi storici come Ac/Dc, i Van Halen di “Fair Warning” meno contaminati dal pop e dal blues, Judas Priest, Diamond Head, i Black Sabbath post-Ozzy e Ronnie James Dio.
La vocalità di Numa è indubbiamente di buon livello e per questo, avendone consapevolezza, ama sperimentare utilizzando le sue capacità spesso in maniera “alternative” e “teatrale”; sono così percepibili le ispirazioni che hanno maggiormente influenzato questo artista: l’indimenticato frontman dei Queen Freddie Mercury e Piero Pelù, vocalist degli italianissimi e suoi conterranei Litfiba. Ma Numa, nel percorrere sentieri diversi e non sempre convergenti verso la strada ben tracciata da una musica corposa ed istintiva, può dare a volte l’impressione di una eccessiva alienazione della sua voce e di un allontanamento da un contesto rock dall’inconfondibile stile hard and heavy. Certamente quanto da me affermato è un dettaglio che non vuole né sminuire né minare assolutamente le indubbie qualità del rocker e la validità della sua musica.
“Il Periodo”, disco dal titolo che vuole sottolineare un momento e una fase particolari nella vita dell’artista, segnati sicuramente da una sofferenza interiore, è stato anticipato dal singolo “Un Tuffo all’Inferno”: brano duro, con un violento riff iniziale di chitarre distorte, maltrattate, inquiete e da una ritmica ossessiva ed incalzante. Il video del brano è molto interessante ed oltre a rimarcare la bravura della band, mette in luce quanto Numa sappia essere istrionico e grande animale da palcoscenico.
Voto 7/10
John Tag