RECENSIONE: NICOLE STELLA – Canzoni per Vivienne
Oggi voglio andare contro tutti quelli che pensano che un album, un singolo o un EP abbia una data di scadenza e che dopo i tre/sei mesi dalla sua distribuzione e promozione, parliamo di una creatura che tanti artisti emergenti tirano fuori contando soltanto sulle loro forze.
In questo caso si parla dell’album di Nicole Stella (Leggi l’intervista qui), intitolato “Canzoni per Vivienne” uscito a Febbraio 2018 e che solo adesso voglio recensire perché la bellezza non ha una data di scadenza e qui si parla di musica.
Come detto “Canzoni per Vivienne” è l’album di Nicole Stella, cantautrice indipendente originaria del Lago Maggiore.
Non solo Nicole ha tirato fuori un signor album, essenziale e semplicemente meraviglioso, ma ha fatto un gran lavoro di promozione.
L’album contiene sette canzoni (non tracce). Si apre con “Scale”, canzone di sofferenza e di analisi interiore e già da qui si capisce non utilizzeremo mai il tasto “skip” ma ci godremo un album qualitativamente importante.
Se un’artista come Nicole Stella è stata scelta da Michele Monina per il Festivalino “Anatomia Femminile” ci sarà sicuramente un motivo e Monina è uno dei difensori assoluti della musica in quanto arte.
Da canzoni come “L’isteria”, “La bugia” e “L’idea” sono arrivate risposte importanti per il mondo della musica al femminile e con questo album, Nicole Stella, può tranquillamente ambire ad essere una delle nuove leve del cantautorato italiano perché ha la stoffa di chi fa musica conoscendo le parole e la loro semantica ed emozionando in ogni suo brano.
Nicole Stella ad “Anatomia femminile di Michele Monina.
Nicole Stella è sicuramente un esempio di come si fa musica italiana, fuori da qualsiasi concetto di musica commerciale perchè fa musica che fa stare bene perchè fatta bene.
L’album è ispirato dall’inquietudine di Vivienne Haigh-Wood, scrittrice ed anima inquieta dei primi del 900′, moglie del poeta T. S. Eliot, figura controversa la cui personalità ha influenzato moltissimo il famoso poeta di The Waste Land.
Non sono il tipo che dà voti alla musica perché è da inetti giudicarla con un numero. Non si può intrappolare la musica in un numero come in un genere ma dietro ad un album ci sono emozioni, sacrifici emotivi ed economici e tanto lavoro (dalla produzione alla promozione) e Nicole Stella si piazzerebbe sicuramente tra i primi 10 artisti italiani per musica, testi, semplicità, emozioni trasmesse e per l’elemento più importante che serve a far conoscere la propria musica, cioè la promozione.