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Zanna pubblica “Ogni possibile imperfezione”. La giusta importanza a musica e testi. La recensione su MIE

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Salvatore Imperio
di Salvatore Imperio

Una carriera non di poco conto quella di Cosimo “Zanna” Zanelli che con il nuovo album Ogni possibile imperfezione ci riporta ad uno stile musicale che dava la giusta importanza a musica e testi.

 

Uno stile musicale, quello di Zanna, che sicuramente è stato influenzato dal lungo percorso che lo ha portato, come chitarrista, accanto a nomi eccellenti della musica italiana come Piero Pelù, Gianni Morandi, e Patty Pravo.

 

Nei testi delle nove canzoni contenute in questa nuova avventura discografica è evidente notare una maggiore sensibilità cantautorale rispetto alla media in cui bellezza, serenità e universalità divengono i punti focali da cui si sviluppano i capitoli di questo lavoro e che caratterizzano/influenzano le sonorità delle stesse.

 

Guarda il videoclip di “Una danza”

 

Ogni possibile imperfezione di Zanna è da considerare un capitolo a parte o se vogliamo dargli una collocazione nella musica contemporanea, possiamo dire che è lontana, per fortuna, dalla “musica veloce, mordi e fuggi” che sta caratterizzando questo periodo storico in cui non abbiamo neanche il tempo di imparare una canzone.

L’album di Zanna è una sosta dell’anima dalla corsa sfrenata e senza meta della musica indipendente italiana ed il mio timore è che, questo lavoro fatto di musicisti in cui come ospiti del disco troviamo Luciano Galloni (Nek), Ale Lo Conte, Roberto Bassi(Amoroso), Federico Sagona(Litfiba,Morandi, Pelù), Fry Moneti (Modena City Ramblers), Ronny Aglietti (Noemi, Amoroso, Atzei), Manuel Moscaritolo (Britti, Oxa), possa essere travolto dalla contemporaneità e non aiuta di certo poter averne l’accessibilità, sempre e comunque.

Una musica sempre accessibile ci porta a ignorare la meraviglia e la preziosità dell’arte e probabilmente è questo che mi porta a pensare che un album come quello di Zanna andrebbe “protetto” dall’accessibilità contemporanea alla musica prima che si perda tra i meandri del web.

 

Questo è certamente un lavoro di testi e sonorità importante che, influenzato da un passato musicale più “lento” ma di spessore, dovrebbe essere un elemento importante, quasi accademico, su come si fa un certo tipo di musica italiana.

 

Ascolta MIE Vol.25, la playlist di Aprile di Musica Italiana Emergente

 

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