Recensione: Lefragole – Maremosso
Il rumore del mare, così forte ma al tempo stesso rilassante tanto da riuscire a trasportare chi ascolta su una spiaggia deserta: di fronte solo la distesa immensa di un maremosso. Il dolce suono delle onde si ripresenta spessissimo all’interno di questo nuovo capitolo nella carriera discografica del duo bolognese formato da Marco Tascone e Carlo Alberto Montori.
Un album che, in linea con i precedenti, mescola pop, indie e folk con influenze di grandi artisti come i Beatles o il compianto Rino Gaetano e ‘porta’ letteralmente la musica sul palco creando una messa in scena teatrale che possa coinvolgere il più possibile il pubblico.
L’album de LeFragole
Il titolo nasce spontaneamente durante la lavorazione dello stesso in studio quando “tra testi da aggiustare, arrangiamenti da completare e tracce da registrare, sopraffatto da tutte le cose che c’erano da fare, Marco ha sbottato con ‘Uff, in queste settimane sono un maremosso!’”. Così, nel trambusto e nell’agitazione della creazione del disco questo termine diventa perfetto per esprimere quel continuo movimento che caratterizza l’album, ma anche tutta la nostra esistenza: è un moto perpetuo che non deve spaventare perché è del tutto naturale. Anche la scelta di non usare spazi tra le parole del titolo nel richiama questa sensazione di cambiamento.
L’uscita dell’album, avvenuta a fine novembre, è stato accompagnata dal video del brano ‘RadioAlice, nato inizialmente per essere inserito nello spettacolo Bologna FM’ scritto da LeFragole per celebrare la propria città. RadioAlice è stata una stazione radiofonica, appunto, bolognese le cui trasmissioni sono state bruscamente interrotte a causa di un’irruzione delle forze dell’ordine durante le sommosse del 1977.
