Grazie I Cani, da tempo aspettavo l'Aurora
Lo aspettavo con ansia e sicuramente non ero l’unico, anzi. Il nuovo album de I Cani è finalmente uscito e son sicuro che farà parlare di sé a lungo.
Iniziamo col dire che l’arrivo di “Aurora”, questo il titolo dell’album, era stato anticipato da tre singoli azzeccatissimi; la romanticissima “Il posto più freddo”, l’inno al vintage “Non finirà” e la più impegnata “Baby soldato”.Date queste premesse, le attese erano veramente alte.
Posso affermare a gran voce che il disco non ha deluso affatto.
Il mood dell’album segue la falsariga dei primi brani estratti, un mix perfetto tra sentimenti e ragione, testi impegnati, significativi conditi da una sana e travolgente malinconia.Undici tracce e tutte potenzialmente da far uscire come singolo.
Anche il sound è diverso da quello ascoltato in “Glamour” e nel primo disco “Il sorprendente album d’esordio de I Cani”; in “Aurora”, infatti, dominano sonorità elettroniche (a tal proposito, bellissima la strumentale “Ultimo mondo”), meno rock e più pop, ma non per questo meno ricercate.
Per Contessa è senza dubbio l’album della consacrazione, un viaggio che potremmo definire interstellare vista l’atmosfera spaziale, extra-terrestre che fa da leitmotiv agli undici pezzi e, per lo stesso motivo, anche introspettivo.Forse agli esordi non ci saremmo mai aspettati che I Cani potessero scusarsi per un abbraccio o chiedere ad una stella di illuminare il volto di una ragazza, ma una volta ascoltato il disco posso assicurarvi che il sano cinismo e il disincanto di chiaro stampo cantautorale del Contessa ci sono, eccome! “Potremmo vivere solo dei diritti SIAE” canta in “Questo nostro grande amore”, beh io glielo auguro…almeno finché sforna lavori del genere.
Alessio Boccali