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Le MIE pagelle della prima serata di Sanremo 2016

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Come ogni anno è arrivato Febbraio e con i primi fiori che iniziano a far capolino sugli alberi è arrivato anche quello che, fino a qualche tempo fa, era chiamato il Festival della città dei fiori; sì, stiamo parlando proprio del Festival della musica italiana di Sanremo.Ora forse i fiori col passare degli anni sono sempre meno presenti al Festival, ma le polemiche di certo non mancano mai.In questo marasma però quello che più deve far notizia è la musica e a commento della prima serata di gara ho deciso di stilarvi le mie pagelle riguardanti i primi 10 artisti in gara.
LORENZO FRAGOLA – INFINITE VOLTE (voto 4,5)
Fragola svolge mediocremente il suo compitino, ma sembra svogliato, sicuramente emozionato.Il brano richiederebbe un’esperienza ed un impegno maggiore.Da lui ci si aspettava sicuramente un po’ di freschezza e questo brano non gli fa una buona pubblicità.Anche la voce va e viene, ma su questo proviamo a soprassedere visto che è stato l’artista a cui è toccato rompere il ghiaccio e provare (purtropo non ci è riuscito) ad accendere l’ambiente.
NOEMI – LA BORSA DI UNA DONNA (voto 5,5)
Da lei mi aspettavo tantissimo e per ora le mie attese sono state deluse.La sua interpretazione è stata per tutta la prima parte del brano molto piatta, poco espressiva, per poi accendersi nel finale.La canzone ha un buon testo, ma forse lo stampo confidenziale che suggerisce non è proprio adatto per la voce della cantante romana che di certo non è una crooner.Tuttavia può crescere nelle prossime esibizioni e, visto che le basi ci sono, ho deciso di non bocciarla, ma di “rimandarla a Settembre”.
DEAR JACK – MEZZO RESPIRO (voto 1)
Il respiro di sollievo l’ho tirato io quando è terminata la canzone.Testo banale, sound trito e ritrito, personalità assente.C’è poco da dire, per ora non basta nemmeno la bella faccia a salvarli visto che sono tra gli ultimi nella classifica delle preferenze.
GIOVANNI CACCAMO feat.DEBORAH IURATO – VIA DA QUI (voto 4)
Era ed è tuttora la coppia favorita dai bookmakers; personalmente ho ascoltato e riascoltato più volte il brano e non riesco a capire da dove arrivi tutta questa fiducia in loro.Il testo, anche se scritto da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, è abbastanza banale, le sonorità sono sì lente e ariose in pieno stile Sanremo, ma le voci non risultano affatto amalgamate tra loro e in un duetto questo è molto grave.Vedremo se l’intesa aumenterà nel corso della serata, fatto sta che il pezzo è comunque quello che è.
STADIO – UN GIORNO MI DIRAI (voto 7)
La classe non è acqua o meglio, per citare un loro grande classico, “Acqua e Sapone.Curreri e band si presentano sul palco con sicurezza da veterani e stupiscono.Il brano è la dedica di un padre ad una figlia e riesce ad emozionare in un crescendo sonoro degno di nota.Non vinceranno mai Sanremo perché la loro non è mai stata una musica per tutte le orecchie, ma sicuramente resteranno come uno dei più piacevoli ricordi di questo Festival.
ARISA – GUARDANDO IL CIELO (voto 7,5)
Possono non piacere le sue canzoni, può non piacere e addirittura risultare fastidiosa la sua voce, ma Arisa è un “animale da Sanremo”.Negli ultimi anni ha collezionato così tante presenze sul palco dell’Ariston che oramai può considerarla la sua seconda casa.Conosce bene i trucchi per stupire in questa gara e li sfrutta alla grande; non a caso il suo pezzo è il più sanremese e la sua interpretazione è pressoché perfetta.È una seria candidata alla vittoria finale.
ENRICO RUGGERI – IL PRIMO AMORE NON SI SCORDA MAI (voto 7)
Ruggeri fa il Ruggeri, ovvero il fuoriclasse.Quel suono rock/elettronico se lo porta con sé dai tempi dei Decibel e sembra non invecchiare mai.Sul palco è una molla pronta a schizzare ed insieme agli Stadio fa capire a tutti gli altri “giovanotti” in gara cosa significa fare musica e calcare palchi così importanti.La sua musica è immortale, caso chiuso.
BLUVERTIGO – SEMPLICEMENTE (voto 4)
Era stata annunciata in pompa magna questa grande reunion eppure il risultato è alquanto disastroso.Male il testo della canzone pieno zeppo di avverbi e spesso incomprensibile, ma la cosa peggiore della loro esibizione è la voce di Morgan; ahimè, non si contano sulle dita di dieci mani le sue numerosissime imperfezioni vocali; avrà pure l’X Factor della presenza scenica, ma non basta.Questo resta, per ora e forse per sempre, il grandissimo rimpianto di non rivedere più i veri Bluvertigo.
ROCCO HUNT – WAKE UP (voto 5,5)
Il pezzo è molto ritmato, frizzante e ben si discosta da tutti gli altri pezzi.Il testo è sensato e non banale eccezion fatta per l’eccessivamente ridondante “Wake up ‘uagliù” che rischia di diventare il tormentone tamarro della prossima estate.
IRENE FORNACIARI – BLU (voto 6)
La Fornaciari è una piccola sorpresa.Pensavo che il brano, vista la delicata tematica che va a toccare, fosse molto più retorico e artefatto, invece mi sbagliavo.L’interpretazione della cantante non è perfetta e a tratti risulta abbastanza calante, ma il brano non è malaccio e merita un ulteriore ascolto.Promossa, per ora.
Alessio Boccali

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