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Le pagelle della seconda serata di Sanremo2015 secondo M(I)E

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Anche questa mattina ho deciso di raccontarvi le mie impressioni sulle esibizione dei 10 BIG sanremesi di ieri sera. Ho deciso appositamente di non giudicare le esibizioni dei giovani; un po’ perché i ragazzi meritano solo un plauso per come stanno affrontando, senza sfigurare, una kermesse così importante che li farà sicuramente crescere e un po’ perché non sono molto d’accordo con la decisione degli addetti ai lavori del festival di metterli in competizione l’uno contro l’altro così crudelmente. Detto questo, ecco a voi le pagelle della seconda serata (naturalmente, come già detto ieri, ogni vostra opinione, concorde o discorde, è ben accetta e i commenti all’articolo sono sempre aperti):
Nina Zilli – “Sola” (voto 6,5): Eterea nella sua anima soul, impeccabile dal punto di vista vocale, è un’eccellenza italiana che non sfigurerebbe nemmeno in campo internazionale. La canzone non ha un testo originalissimo, ma è abbastanza orecchiabile già al primo ascolto; sicuramente un’esibizione in linea con gli standard “zilliani”.
Marco Masini – “Che giorno è?” (voto 7): Quasi perfetto dal punto di vista vocale, la sua voce è inconfondibile e trasforma in un bel pezzo anche un testo banalotto e parecchio ripetitivo; Non sfigura, anzi alla fine della fiera risulta uno dei migliori.
Anna Tatangelo – “Libera” (voto 4): Dall’intro sembra di sentire altri miliardi di canzoni da lei interpretati, nel ritornello sembra quasi voler scimmiottare il refrain de “I soliti” di Vasco. Il testo in generale è banale e in pieno stile “pop melodico italiano”, l’interpretazione vocale è a dir poco piatta; se dopo il festival ricorderemo ancora la sua performance non sarà di certo per il suo brano!
Raf – “Come una favola” (voto 3,5): Difficile giudicare la sua performance, sarebbe come sparare sulla croce rossa; la sua voce probabilmente ha spiccato il volo verso altre mete, quello che si riesce ad ascoltare e a intuire dalla sua canzone non sembra nemmeno tanto peggio delle altre, ma lui è veramente impalpabile.
Il Volo – “Grande Amore” (voto 6,5): Il loro brano è una grandissima “paraculata”, un sound che strizza l’occhio al pop melodico e che arriva a toccare il lirico grazie alla voce dei tre tenoretti e un testo molto alla “Sole, cuore, amore”. Tuttavia è impossibile non riconoscere che le loro voci sono tra le più belle ed intonate dal festival e che la loro presenza scenica è invidiabile; Il pubblico è estasiato e Il Volo è un serio candidato alla vitoria finale.
Lorenzo Fragola – “Siamo uguali” (voto 5): Quella di Lorenzo è la storia di un ragazzo normale catapultato in eurovisione, in una situazione più grande di lui. L’emozione percepita già nell’anteprima del festival, sale con lui sul palco e influenza tantissimo la sua interpretazione. Il brano è una captatio benevolentiae per il pubblico più giovane e potrebbe spopolare nelle radio, dopo di che scorrerà via come l’acqua di un fiume.
Irene Grandi – “Un vento senza nome” (voto 6): E’ stranissimo sentirla in una veste così dolce e malinconica, da lei certamente ci si aspettavano ruggiti ed aggressività, ma nonostante questo la performance non è malaccio e merita un secondo ascolto.

Biggio/Mandelli – “Vita d’inferno” (voto 5,5): Mandati in onda dopo la fascia protetta cambiando all’ultimo momento la scaletta, il loro testo risulta simpatico e non volgare nonostante la presenza di qualche parolina non proprio da Devoto Oli. Detto questo, è chiaro l’omaggio che i due soliti idioti hanno voluto tributare a Cochi e Renato, ma i tempi sono cambiati e anche se sono risultati molto divertenti (e penso che questo sia il loro obiettivo primario in questo festival) ricorderemo questa performance come una parentesi di cabaret all’interno della gara, nulla di più.

Bianca Atzei – “Il solo al mondo” (voto 6): Ha una voce originale e questo gli va riconosciuto, l’interpretazione è apprezzabile nonostante qualche sbavatura d’intonazione, il testo è pieno di luoghi comuni firmati Kekko dei Modà. Tuttavia il pezzo è da riascoltare, se non altro per il sound abbastanza coinvolgente e per la sopra elogiata voce della Atzei.

Moreno – “Oggi ti parlo così” (voto 5): Sembra improvvisare su una base random, musica e testi non sembrano legati e sono troppe le volte in cui la musica sembra quasi rincorrere la logorroicità di Moreno. I movimenti del rapper sul palco e il refrain, poi, sembrano copiati dal repertorio di Nesli.

 

Alessio Boccali
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