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MIE: il nostro Alessio Boccali intervista i Santa Margaret.

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Con il primo EP i Santa Margaret di Angelica “Margaret” Schiatti, Stefano “Wizard” Verderi, Leonardo “The Lazz” Angelicchio, Marco “Kuku” Cucuzzella e Ivo “Freak” Barbieri stanno già letteralmente spopolando nel panorama musicale italiano; un suono gradevolmente retrò ed una voce, quella di Angelica Schiatti, tremendamente affascinante stanno decretando il successo di questo progetto che il 4 Aprile sbarcherà al Groove di Foggia. Noi di MIE che siamo partners della serata abbiamo deciso di farci una bella chiacchierata con la band prima del fatidico giorno del concerto (La nostra interlocutrice sarà Angelica, la voce della band).
Ciao ragazzi, grazie per aver accettato di scambiare due chiacchiere con MIE. Innanzitutto, ci parlate un po’ della genesi della vostra band? Com’è nato il progetto “Santa Margaret”?
È nato dall’incontro tra me e Stefano, lui produceva dei miei pezzi, poi ci siamo messi a scrivere insieme e abbiamo capito che ciò che stava venendo fuori necessitava del sound che solo una band può avere. Così abbiamo chiamato Ivo, Leo e Kuku, con i quali già ci conoscevamo da tempo e con i quali avevano suonato in diverse formazioni. Poi la sala prove, i concerti, le aperture, i km, il contratto con la Carosello…
Il vostro primo singolo “Riderò” ha da subito spopolato in radio ed ha colpito immediatamente anche il trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo che l’ha voluto nella colonna sonora del loro ultimo film; a noi “addetti ai lavori” è apparso da subito come una cosa diversa nel panorama musicale italiano, una ventata di freschezza degna di attenzione. Pensate sia questa originalità il segreto del successo della vostra musica?
Prima di tutto grazie per il complimento! Sicuramente posso dirti che l’originalità è una conseguenza del fare musica sincera, spontanea, senza badare alle mode del momento.

So che siete “vintage inside” tanto che avete deciso di pubblicare il vostro EP d’esordio solo in vinile e di chiamarlo “il suono analogico cova la sua vendetta…”, anche il vostro sound e il vostro look poi strizzano spesso e volentieri un occhio al passato. Come mai sentite così tanta nostalgia dei “bei tempi andati” della musica e della società in generale? Non temete che questa scelta di aver pubblicato il vostro lavoro soltanto in vinile possa precludervi una parte di pubblico abituata al classico CD?
Non si tratta di nostalgia, ma di recupero di ciò che non andava buttato, che funzionava bene, unendolo a ciò che di positivo abbiamo ora. L’analogico, in generale, è più scomodo, ma regala frequenze e colori che il digitale non ha. Unire il buono del passato e il buono del presente può portare ad un futuro migliore. Il vinile per noi rappresenta il futuro, così come la musica in streaming, soprattutto ora che si può ascoltare anche in alta qualità. Il disco in vinile rappresenta la musica, quella che ci piace possedere, avere in casa. Il vinile è l’unico supporto fisico che è durato e durerà nel tempo. Il cd sta morendo. Chi ci segue può comprare il vinile, oppure scaricarsi gratuitamente la versione digitale. Abbiamo deciso così per i motivi che ti ho appena elencato, ma sicuramente faremo anche un cd per raggiungere più pubblico possibile. Essendo stato però questo il nostro ingresso nel mercato musicale, volevamo fosse “alla nostra maniera”, per farci conoscere per quelli che siamo.
Nella vostra produzione ho notato subito la grandissima attenzione riservata non solo alla parte strumentale, ma anche a quella testuale. Insomma, non vi basta che un pezzo sia musicale, ma volete sempre dire qualcosa con la vostra musica. Dietro a questo obiettivo c’è una passione per il cantautorato? E se sì, chi sono i vostri mentori in questo campo?
Certo! La nostra grande passione dopo il rock blues è il cantautorato. Il messaggio che vuoi trasmettere lo puoi far passare attraverso musica e parole. E se musica e parole si uniscono la comunicazione è doppia. Ascoltiamo molti cantautori, Tenco, Ciampi, Rino Gaetano, Battisti-Mogol, Vasco prima maniera…
Tra le vostre date live ho trovato locations di tutte le dimensioni e per tutti i target, dal pub all’arena, dal teatro alle piazze. Dove vi sentite più a vostro agio e qual è il vostro pubblico ideale, se mai ne esiste uno?
Ci sentiamo a nostro agio sempre, quando c’è un pubblico che è uscito di casa apposta per venirti a sentire. Cioè, dai, è un onore! Che siano 10, 100 o 100 mila, è sempre un onore che qualcuno voglia ascoltarti dal vivo. Abbiamo suonato (e suoneremo) davvero ovunque; anche in situazioni a volte assurde, per cui è ovvio che ci troveremmo più a nostro agio a stare sempre su super palchi con un pubblico sempre numeroso e caloroso. Ma i risultati, quelli veri, quelli che durano nel tempo, si ottengono un passo alla volta.
Dal “vol.I” finale nel titolo del vostro EP immaginiamo che ci sarà anche un EP “vol.II”, avete già una data o un periodo in cui potremo ascoltare la vostra nuova creatura? Avete altri progetti futuri?
Sì! La creatura è pronta per uscire. Il primo singolo uscirà davvero a breve ed entro Maggio anche il disco. Quest’estate suoneremo molto in giro, ma abbiamo degli appuntamenti davvero incredibili che non vediamo l’ora di comunicare. Avremo la fortuna e l’onore di suonare su palchi grandiosi! Nel frattempo io e Stefano stiamo anche scrivendo il disco nuovo, e dopo l’estate si entra nuovamente in studio!
Grazie della pazienza e buona fortuna per il vostro futuro, a presto!
Grazie a voi!!!!
 
Alessio Boccali

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