Rat Mousquè a Milano per la finale di Rock Targato Italia. Presto il nuovo album.
I Rat Mousquè di Mondavio, in provincia di Pesaro-Urbino, nel week-end voleranno a Milano per la finale nazionale della 25esima edizione di Rock Targato Italia. La band, a fine luglio, ha vinto la finale Marche del concorso, organizzata come sempre da Valerio “Lillo” Trivisonno”, aggiudicandosi la possibilità di esibirsi al Legend di Milano.
Tre serate straordinarie, quelle del 12, 13 e 14 settembre, che avranno per protagonisti musicisti, provenienti da ogni parte d’Italia. Eseguiranno solo brani inediti (no covers) e saranno giudicati da una giuria di esperti del settore.
La rassegna Rock Targato Italia, nata da un’idea di Francesco Caprini e Franco Sainini, è promossa dall’Associazione Culturale Generazione Europea in collaborazione con la società Divinazione Milano, viaggia nel circuito nazionale dei locali rock, con l’obiettivo di sostenere e promuovere musicisti ed artisti in grado di proporre musica propria originale.
Venticinque anni di grande musica sono passati sotto i ponti di una delle manifestazioni tra le più importanti del panorama nazionale. Una scena musicale tra le più prestigiose dell’ultimo decennio. Tanti i musicisti legati alla storia della rassegna: TIMORIA, MARLENE KUNTZ, LE VIBRAZIONI, SUBSONICA (Hizons Street band), NEGRAMARO (Helvetia), LITFIBA, ZIBBA, GIULIO CASALE (Estra). Una storia straordinaria della musica italiana. Rock targato Italia, offre la possibilità vera di promuovere gli artisti; un trampolino concreto per chi ha voglia di emergere nello scenario artistico italiano, con professionalità.
Come quella che hanno i Rat Mousquè, la band composta da: Michele Olivieri-King Svizzero (chitarra e voce), Riccardo Ragaini-Mr George “The Fuck” Effemberg (basso), Roberto Casini-Robert Paulsen (chitarra e voce), Giampaolo Conti-Vik Fecalbreath (batteria).
Il gruppo nasce nel 2002.
Sin dall’inizio si fanno le ossa suonando praticamente ovunque, proponendo una scaletta dove non mancano mai i tributi ai loro idoli (Misfits, Rancid, Ramones, The Clash, Nofx e Nirvana). Raggiunta la maturità musicale e l’intesa di gruppo, iniziano a scrivere svariati pezzi propri. Dopo la registrazione di diverse demo, arriva l’ora del primo disco, 12 brani vengono scelti per album autoprodotto e autoregistrato: “As Much Fresh Mushrooms As You Want!” (2010). Oltre a questo album intanto i Rat Mousquè escono su svariate compilation italiane ed europee. Il genere con il tempo ha subito notevoli mutazioni prima di consolidarsi, oscillando tra Horrorpunk, Stoner, e Hardcore; ma anche le influenze come lo Ska, il RockaBilly o il Rock ‘n Roll. La band ironicamente definisce questo stile musicale “Goundcore-HorrorPunk”, scherzando sul fatto che i “4 zombies” sono emersi dalle viscere dell’entroterra Pesarese, per dar vita all’HorrorPunk del secondo millennio con sopra inciso il proprio marchio.
Durante il 2013 la band ha composto il nuovo album “The Reject”, che inizierà a registrare a settembre alla KS Record (etichetta indipendente e studio di registrazione del cantante); anche questa volta sarà un autoproduzione.
Il nuovo album di 14 tracce sarà un concept, con un artwork di stampo fumettistico.
Racconta la storia di un ragazzo ai margini della società, un fantasma, un nessuno, anzi un reietto. Una persona buona e positiva, uno a cui piace divertirsi come può, che ama sognare e che ama molto la vita, pur essendo ben poco quel che essa gli regala.
Purtroppo per lui però, in questa società moderna, cinica, opportunista e menefreghista, non c’è spazio per i sognatori, per i buoni propositi, ne per i buoni sentimenti. Il continuo assorbire negatività da parte del mondo esterno, senza possibilità di replica, fa si che “il male” s’insinui prepotentemente nella propria mente. Inizia cosi a provare rigetto verso la società, un odio mai provato prima, un senso di disgusto e nausea insopportabili, verso l’intera umanità.
Improvvisamente il fuoco dentro di se esplode come in un incendio che lo pervade e lo stordisce; inizia a sentire qualcosa mai provato prima… amore.
“Sono la Morte mio caro ragazzo e sono venuta soltanto per te… tu sei speciale sai?!”, disse lei sorridendo.
Al suono di queste parole i suoi occhi si sciolgono in lacrime di gioia; mai nessuno lo aveva considerato ne desiderato a tal punto. All’improvviso le fiamme dentro di lui si placano, lasciando posto ad uno stato di calma e di benessere innaturale.
“Io, io credo di amarti…” le dice. “…ti prego, regalami quest’ultima gioia e balla con me prima di portarmi agl’inferi, ti va?”.
“Perché no?!” risponde lei sorridente ” In fondo non c’è più motivo di avere fretta!”.
Così, si avviano danzando come due innamorati sul mondo che brucia…
Ed è cosi che si conclude la storia del Reietto, che altro che non cercava che un po’ d’amore e considerazione, e che per ironia della sorte le ha trovate nella morte.