Davide Iodice – "Larsen": tra atmosfere oniriche e un sound moderno
“Di giorno faccio il possibile per catturare un’idea che possa rendermi amabile, per conquistare la magia…se solo fosse più semplice potersi vivere…”. Mi piace riportare qui questi versi tratti dal brano “Credere” dell’album “Larsen” di Davide Iodice, che mi accingo a recensire, perché credo che racchiudano il senso dell’album stesso. Nel suo lavoro Davide Iodice ha cercato proprio di catturare un’idea nuova per la musica italiana, ha sperimentato vari generi musicali e li ha amalgamati con i suoi testi per comunicare una magia, una “meraviglia” che sfugge alla vita e alle difficoltà quotidiane. E’ un album oserei dire onirico questo “Larsen”, c’è la continua ricerca di un senso, di una verità, di una certezza, tutte cose che però sembrano labili, prive di forma e talvolta “pensieri corrosivi”.
Se è vero poi che Iodice sperimenta vari generi musicali, si può affermare senza dubbio che egli attinga a piene mani nelle sonorità elettroniche e trip-hop.Per rimanere in Italia nella sua musica possiamo percepire un po’ di Subsonica, un po’ di Bluvertigo e addirittura un po’ di Bloody Beetroots, possiamo poi accostare lo stile dei suoi testi a quelli di Bianconi dei Baustelle o del maestro Battiato, ma non voglio, e sinceramente risulterebbe anche molto difficile, inserire Davide Iodice in una categoria musicale precisa; il suo è tuttora un percorso in divenire che nel 2013 ha partorito questo “Larsen”, nato sotto l’influenza dei viaggi di Davide tra i dj del Nord Europa, tra i locali di Berlino e l’Islanda, e che non intende fermarsi.
Mi sento di dire che per Davide Iodice, che è anche un eccellente fotografo, “Larsen” è uno scatto fotografico da riguardare razionalmente tra qualche anno al fine di evidenziare i possibili cambiamenti nel suo modo di vedere il senso della vita e, di conseguenza, di affrontare la sua musica.