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Il ritorno di Fabio Mancini con un EP in italiano. L’intervista su MIE.

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di Salvatore Imperio

Uscito venerdì 24 Aprile, “Il mondo visto a testa in giù”, il secondo EP di Fabio Mancini per Free Club Factory di Leonardo Angelucci.

 

“Il mondo visto a testa in giù” è il primo EP di Fabio Mancini in lingua italiana, uscito il 24 Aprile 2020 per l’etichetta indipendente Free Club Factory. Il cantautore romano, dopo la parentesi australiana e la pubblicazione del suo primo lavoro discografico “From another city”, di ritorno in Italia, si è dedicato alla scrittura di diversi brani nella sua lingua madre.

 

Sento, il videoclip ufficiale

 

L’intervista a Fabio Mancini.

Bentornato su MIE, Fabio. Sembra passata un’eternità da “From another city”. Cos’è successo in questo periodo di tempo?

Ciao ragazzi, è un piacere ritrovarvi. Di tempo ne è passato un bel po’, nel mentre ho dedicato il mio tempo a trovare nuove ispirazioni musicali. Ho interrogato il Fabio più profondo, cercando di tirar fuori, in termini cinici, quello che avevo dentro.

 

Dall’inglese all’italiano per la tua vocalità è stato un passo importante. Come è stato lavorarci e dove ti sei sentito più al sicuro nelle tue produzioni?

Sicuramente è stato un bel salto in positivo. In italiano le parole hanno davvero un bel peso, un significato ben determinato. E’ bello, ma allo stesso tempo una bella sfida. In inglese spesso con una parola dai significato a molte più cose, quindi te la cavi così. Credo, che parlando molto di situazioni e sensazioni vissute in prima persona è stato più facile trovare le parole, anche senza mezzi termini.

 

L’ep esce con il supporto di Free Club Factory di Leonardo Angelucci. Come è nato questa collaborazione e cosa ti accomuna con il cantautore?

L’EP è stata una vera e propria esperienza per me diversa dalla pubblicazione di “From Another City”, perchè siamo stati a stretto contatto sin dal primo momento. Abbiamo lavorato insieme ad ogni produzione, partendo da zero. Con Leonardo ci conosciamo da tanto tempo ed entriamo in sintonia velocemente, di questo ovviamente ne giova il risultato finale.

 

“Il mondo visto a testa in giù” su Spotify


 

Il singolo che hai scelto per il videoclip è “Sento”. Immagino sia una canzone in cui ci sia tantissimo di te?

Sì è vero. E’ un brano dove ho voluto sfogare una grande frustrazione. Se ne vedono talmente tante in giro di questi tempi, siamo tutti stati abituati ad ingoiare bocconi amari, a far finta di non vedere. C’è sempre però una parte di ognuno di noi che parla più delle altre. Proprio quella parte di me ha “scritto” il brano, sottolineando i punti più crudi della nostra società.

 

Come è nato il videoclip e di chi è stata l’idea?

 Abbiamo iniziato a buttare giù delle idee diverse con i ragazzi del Free Club Factory, cercando di rappresentare al meglio il significato del brano. A tutti poi è piaciuta questa idea di rappresentare “Sento” con un confronto tra il bene ed il male con me in veste di “Psicologo” che accoglie la confessione di un criminale (sempre io) che combatte contro incubi intrisi di rimorsi. 

 

Adesso che sei tornato alla musica, dopo la meravigliosa “Goodvibes” su cosa ti stai concentrando?

Sempre grazie alla collaborazione con il Free Club Factory stiamo preparando produzioni davvero interessanti. Sto cercando di mettermi sempre più in discussione musicalmente, ed anche quotidianamente, quindi siamo alla ricerca di nuove sonorità e devo dire che i primi risultati sono stati fantastici.

 

Visti i tempi che vive la musica e il virus che non permetterà i live per lungo tempo, cosa faresti per far ripartire la musica dal vivo?

Sicuramente viviamo in un periodo storico particolare, ognuno di noi si è trovato nel mezzo di un ridimensionamento personale. A me sta servendo molto, non sono uno di quelli che freme per tornare alla “normalità”.

La musica live ha subito un grande stop, e con essa tantissimi addetti ai lavori. Bisogna essere pazienti, e torneremo ad affollare i palchi, magari con più consapevolezza. Già prima era un problema trovare sostenitori accaniti disponibili a supportare gli artisti emergenti con le vendite dei propri dischi. Io personalmente inventerei una piattaforma online dedicata solo a questo.

Ogni artista pubblica dei contenuti esclusivi che richiedono una donazione per essere scaricati dai propri fan. In un periodo così, bisogna far affidamento a strumenti tecnologici, non credo ci siano altre soluzioni a breve termine.

 

Grazie per la disponibilità e in bocca al lupo di vero cuore.

Grazie mille a voi! VIVA IL LUPO!

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