Roberta Di Mario – "Lo stato delle cose": Non solo piano, voce e un po’ di soul!
Sia chiaro fin da subito, non servono tanti giri di parole per introdurre Roberta Di Mario perché gli anni di gavetta, i vari premi vinti tra cui spicca il Musicultura 2012 su tutti e il diploma di pianoforte parlano da soli. Oggi però sono qui per spendere due parole sul suo ultimo lavoro “Lo stato delle cose”, un album (doppio!) che, ve lo anticipo già da adesso, racchiude tutta l’anima “musicale dell’artista parmense. Quattordici brani che spaziano dal jazz allo swing, rimanendo sempre e comunque fedeli al caro pianoforte e alle tonalità (ed anche alle tematiche nel primo cd) cantautorali, agli amori di una vita per capirci. L’album parte subito forte con il pezzo che dà il titolo al disco; un brano molto orecchiabile e che mette ben in evidenza la vocalità di Roberta.
Stesso discorso per gli altri sei brani cantati, che, con un ritmo a volte più marcatamente pop ed altre volte invece un po’ più swing, regalano all’ascoltatore quella sensazione di essere avvolti in un clima fiabesco, sereno e rassicurante, proprio come ci succedeva da piccoli (va beh, a me in realtà succede tuttora) con quel jingle di Cenerentola che fa “I sogni son desideri…”.
Nota di merito a parte per “Tasti bianchi tasti neri”, a mio parere il brano che racchiude in toto la vita musicale e la carriera di Roberta Di Mario. Nella seconda parte del doppio disco troviamo sette brani strumentali, quasi tutti dal titolo in inglese, che riescono nell’intento di mostrare tutta la maestria della Roberta musicista senza mai scadere nel virtuosismo fine a se stesso.
In conclusione, a margine dell’ascolto dell’intero album posso dirvi che “Lo stato delle cose” è certamente un progetto maturo e degno dell’attenzione di un musicofilo, lo consiglio però anche a chi non è un assiduo frequentatore del settore cantautorale oppure ne è un neofita perché potrete trovare da questo doppio album delle note molto interessanti e – perché no? – anche rilassanti.